
Ci sono storie che tracciano vie
A un certo punto la polvere del tempo le copre e restano lì senza essere viste, mute, sepolte, assopite. Poi un colpo di vento, uno scavo improvviso, un colpo di piccone o di zappa tira fuori un coccio, una roccia, uno sguardo, un brandello di memoria, una vita di cui non si era parlato abbastanza, di cui questa terra non ha fatto tesoro. Si chiama dimenticanza, oblio. Uccide più di ogni altro male, colpisce più di ogni arma. Disorienta, fa perdere, lascia al buio pezzi di strada di un popolo, sentieri di regioni dell'immaginario collettivo che diventano terre di nessuno. Quando emergono, l'anima di un luogo danza e canta, a volte barcolla dalla gioia ma finalmente rivede la via, il sentiero, il cammino, la trazzera che aveva smarrito e aggrappandosi a quel brandello di memoria ricomincia il viaggio, proprio lì dove era stato interrotto.