TRAZZERE vie delle arance

Lo sciopero a Lentini era come il defunto di cui non bisognava parlare, tirare fuori questa storia è stato come zappare la terra dei morti. La via segreta per arrivarci era il fiume ed io l'ho cercato a lungo: mille volte ci ero passato senza neppure immaginare che sotto la strada scorreva acqua, che prima il fiume era sotto il cielo e poi era stato sepolto, sepolto vivo. Proprio come la libertà di donne che il secolare sistema ha reso vittime. Ma la libertà come l'acqua trova sempre il modo di tornare a galla e giungere al mare. In questo spettacolo la tecnica del Cunto siciliano fonde cunti e canti di lavoro delle raccoglitrici di arance del sud creando un'autentica sonorità isolana. Questa sonorità è data dai 4 elementi che si incontrano e si confondono tra loro: la terra e il suo ritmo ciclico che nutre ciò che verrà dopo; l'aria nel personale monologo interiore che ognuno fa e non sentiamo e nel vento che dall'Etna con andamento discontinuo sbatte sulle colline creando il pigmento rosso delle arance. L'acqua del fiume come sottofondo costante, dall'alto ci porta verso il basso. Il fuoco come passione per la libertà, che da vissuti personali profondi si trasforma in lotta condivisa e spinge in alto la voce della strada, le ragioni dello sciopero, un coro di lavoratrici e braccianti. I suoni si mischiano nella narrazione creando una sonorità primordiale del caos con cui solo l'energia femminile riesce a confrontarsi. Questo cunto oltrepassa sé stesso e diventa un blues "cuntato" con una lingua contemporanea.
A proposito dello spettacolo SOLE D'INVERNO- storie di arance, donne e lotte (2018)